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Quando si ragiona di storia si pensa agli aneddoti grandi celati nell'infanzia. Muzio Scevola, Pietro Micca, Mazzini... alle azioni che l'hanno segnata e che dentro ai libri hanno capitoli interamente dedicati e sono il destino delle nazioni. Sappiamo ormai che di storia ce n'è un'altra, anzi moltissime, fatta di personaggi "minori", di località "minori", di un mondo subalterno, come dicono gli antropologi. A Castiglione non si è fermato il tempo come a Canossa, ma è vero che i pirati saraceni lo amavano particolarmente ed è vero che una minuta storia vi ha avuto inizio: quella del turismo balneare. Che è stato un fenomeno dell'Occidente e del benessere e che ha trasformato porzioni enormi di costa e tutti i centri in un simbolo di "crescita", di economia pulita. Nella sfilata di immagini che Alessandro ci dona con la discrezione che lo contraddistingue e che Susanna, Luigi e Piergiorgio accompagnano con altrettanta delicatezza, questa storia è contenuta come in un album di ricordi ed è l'immagine che Castiglione si è costruita nel XX secolo. Di un luogo di piccole dimensioni dove il vivere è dolce, di una comunità non provinciale, capace di elevate espressioni imprenditoriali e civiche.